Italia Digitale: webinar sul rapporto 2022 di Formez PA “La Transizione Digitale”
MAR 2023
Pubblicazione 21 October 2016
L’11 ottobre 2016, Nicola Brignani e François Levarlet (t33) hanno presentato i principali risultati e raccomandazioni dello studio: "Analisi dei programmi di Cooperazione Territoriale Europea (CTE)" .
L'obiettivo dello studio consisteva nell’analizzare come i nuovi elementi introdotti dal regolamento CTE (concentrazione tematica, orientamento ai risultati, nuovi strumenti di attuazione, una maggiore sinergia con altri strumenti politici, regole per la semplificazione amministrativa) siano stati presi in considerazione dai programmi CTE 2014-2020.
Attraverso l’analisi desk e la raccolta d’interviste, i risultati principali sono stati:
- La mancanza di un maggiore coinvolgimento da parte dei partner coinvolti nella definizione della strategia dei programmi, la quale, a sua volta, dovrebbe essere più mirata a specifici obiettivi.
- La necessità, da parte degli Stati membri e delle autorità di programma, di adottare un approccio più orientato ai risultati e garantire una più stretta sinergia con gli altri programmi dell’area.
- Uno scarso utilizzo di nuovi strumenti di attuazione (CLLD, investimenti territoriali integrati, piano d'azione comune, strumenti finanziari), che, nonostante la loro potenziale utilità, sono considerati complessi per i programmi di cooperazione e, quindi, non utilizzati dalla maggioranza.
- La necessità di adottare approcci per la semplificazione della governance, e-coesione e opzioni di costo semplificate (SCO).
Su quest'ultimo punto, Nicola Brignani ha posto l’accento sul potenziale degli SCO poiché questi sono percepiti come la soluzione ideale per ridurre i costi di amministrazione. Per questo motivo, si raccomanda di adottare nuove linee guida nel contesto CTE sia sul tema degli SCO, sia su istruzioni pratiche per migliorare le sinergie con altre politiche e sia sugli appalti pubblici e sugli aiuti di Stato.
Gli esperti hanno raccomandato ulteriori analisi dei programmi di cooperazione attualmente in corso e di quelli che saranno predisposti nel prossimo periodo di programmazione. Le raccomandazioni formulate nello studio sono dirette alle istituzioni europee, agli Stati Membri e alle autorità di programma e richiedono un maggiore sostegno alle autorità di gestione e una particolare attenzione alla cooperazione che coinvolge le frontiere esterne dell’UE.
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