Covid-19 e politica di coesione: una risposta efficace anche con gli attuali regolamenti?


Scritto da Alessandro Valenza
Pubblicazione 24 April 2020

Tutti sappiamo che la la fase di “ripartenza” post emergenza Coronavirus dovrà prevedere importanti investimenti pubblici. Tali investimenti dovranno essere multi-settoriali e granulari rispetto ai territori, per evitare di alimentare asimmetrie distributive e finire per incrementare i divari socio-economici. In questa ottica, la politica di coesione appare come lo strumento più idoneo per raggiungere in profondità regioni e città su molteplici aree mantenendo un alto livello di accountability e di efficacia.

La politica di coesione si fonda su cicli di programmazione. In questo momento ci troviamo alla soglia del passaggio tra il 2014-2020 e il 2021-2027. Normalmente si dovrebbe procedere in questa fase alla redazione dei nuovi programmi. Da qui la nostra proposta di estendere la programmazione 2014-2020 oltre la sua naturale scadenza rifinanziandola in parte con le risorse destinate alle prime annualità del 2021-2027.
L’estensione per almeno un anno dell’attuale programmazione 2014-2020, rifinanziata con risorse nuove, consentirebbe di accelerare gli investimenti e dare ossigeno a quelle priorità che dovessero essere penalizzate da una riallocazione delle risorse volta a fronteggiare l’emergenza e i benefici che ne deriverebbero sarebbero  superiori  a quelli legati all’attuazione, già a partire dal 2021, dei regolamenti previsti per il periodo 2021-2027.
Per approfondire questi punti e comprendere come l’attuale quadro di programmazione già anticipa molte delle principali innovazioni in termini di semplificazione e approccio “green” caratteristiche del regolamento 2021-2027, puoi leggere il nostro articolo.





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